Aspetti civilistici e fiscali del "ritorno a casa" delle holdings estere

01/05/2005

di Alberto Righini

"Da" regimi di pex "a" regime di pex: il rimpatrio della holding estera.
La recente riforma fiscale che ha introdotto il regime di esenzione delle plusvalenze derivante da cessione di partecipazioni (cd. participation exemption o pex), rende legittimo porre in discussione alcune situazioni in essere nell'ambito dei nostri gruppi societari e frutto di pianificazioni fiscali disegnate sotto il previgente sistema normativo. Ci riferiamo in particolare alla scelta di detenere le partecipazioni societarie per il tramite di una holding residente in un paese che, esenta le plusvalenze derivanti da cessione di partecipazioni.  Nella prassi lo schema classico dell'operazione utilizza una sub holding europea, detenuta direttamente da una società italiana, così, oltre a godere del regime di esenzione sulle plusvalenze da cessione, la sub holding beneficia dell'esenzione per i dividendi, previsto dalla direttiva madre-figlia. Le riflessioni che seguono si incentrano quindi sull'opportunità o meno di mantenere in vita tali strutture estere, divenute fiscalmente inutili a seguito dell'introduzione della pex nel nostro paese, così da ottenere in caso di dismissione, il risparmio dei costi di gestione delle stesse. Segue

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