Il contratto di Rent to buy: inquadramento civilistico e tributario

16/03/2015

In data 15 marzo 2015 la Fondazione Nazionale dei Commercialisti ha pubblicato un documento contenente, tra l’altro, un inquadramento tributario del contratto di rent to buy.

In considerazione della forte crisi nel settore immobiliare e delle crescenti difficoltà ad ottenere finanziamenti bancari si è diffusa in  Italia una prassi contrattuale, già  sviluppata nei Paesi anglosassoni, nota come rent to buy. Tale prassi è stata ora codificata dal Legislatore italiano. Il d.l. 12 settembre 2014, n. 133 (decreto “Sblocca Italia”) ha introdotto, nel nostro ordinamento, la  disciplina  del  contratto  di  godimento  in  funzione  della  successiva  alienazione  di  immobili,  prevedendo  specifiche  regole  riguardo  la  trascrizione,  la  risoluzione  per  inadempimento,  le  ipotesi di fallimento delle parti contrattuali e le norme applicabili.  Partendo dalla definizione e dall’oggetto del contratto di rent to buy, il presente studio illustra la disciplina contenuta nell’ art. 23 del d.l. n. 133/2014, soffermandosi sugli effetti della trascrizione e  sui  profili  patologici  del  rapporto  contrattuale  quali  la  risoluzione  per  inadempimento  e  l’ipotesi  di  fallimento  delle  parti  contrattuali, per  poi  approfondirne  le  implicazioni  fiscali,  con  riguardo  alle  imposte  dirette  ed  indirette,  distinguendo  la  fase  di  “godimento”  da  quella  di  “trasferimento” dell’immobile e le ipotesi in cui le parti contraenti agiscono come privati oppure in regime di impresa.
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