Società fiduciaria questa sconosciuta

01/04/2005

di Antonio Righini

Nelle odierne dinamiche sociali in cui i confini della famiglia legittima si sovrappongono a quella "di fatto" cd in cui purtroppo troppo spesso si assiste ad un loro fallimento, è interessante, nella nostra ottica di consulenti individuare le possibili forme di destinazione del patrimonio a favore di alcuni dei componenti della famiglia che esulano dalle ordinarie modalità di destinazione del patrimonio a favore di alcuni dei componenti della famiglia che esulano dalle ordinarie modalità di destinazione del patrimonio riconosciute nel nostro ordinamento all'interno dell'istituto della famiglia. Naturalmente "il caso" appare più interessante dinanzi ad una famiglia di fatto la quale sappiamo bene non essere pienamente riconosciuta dal nostro ordinamento e pertanto i suoi componenti non tutelati. La ricerca (individuare delle possibili forma di destinazione del patrimonio nell'ambito di una famiglia di fatto) è stata indotta, come peraltro avviene spesso nella nostra professione, dal quesito postomi da un facoltoso nonno che, preoccupato a causa della situazione economico-sociale di uno dei suoi figli, che si rivolse al mio studio al fine di avere dei consigli professionali in ordine alla busta separazione di una convivenza nata male e finita peggio.In realtà ad essere sinceri le domande che mi ha posto riguardavano i problemi relativi alla prole nata da questa famiglia di fatto (questo è il tipico esempio di come la società cerchi un nuovo equilibrio al fallimento della famiglia legittima, al fallimento delle politiche di governo a sostegno della famiglia legittima ed al fallimento della risposta dell'attività giurisdizionale nel momento della patologia della famiglia legittima): in altre parole mi è stato chiesto di costituire un patrimonio agli amati nipoti con la parte del suo patrimonio disponibile (quindi senza lesione della quota di legittima spettante alla moglie e ai figli), cosicchè al raggiungimento della loro maggiore età essi potranno essere indipendenti dal padre e dalla madre e potranno cercare di realizzare i propri sogni e le proprie aspirazioni. E' di tutta evidenza che gli interessi coinvolti sono rilevanti e che molte volte nel clima ardente e polemico di certe situazioni "coniugali" l'intervento del professionista rischia di sommare dolore a dolore. Sottoposto a questa eccessiva pressione psicologica, mi sono riservato di accettare l'incarico al fine di trovare le giuste risposte. In effetti il rischio di farsi prendere la mano in queste situazioni è molto forte così da perdere di vista l'obiettivo da raggiungere e per il quale viene chiesto il parere del professionista. Segue.  

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