Sull’inerenza fiscale dei costi connessi alla litigiosità sociale

22/05/2024

Il nostro Dipartimento Difesa Tributaria, con la partner Monica Secco coadiuvata da Marco Bevilacqua, è risultato vittorioso in appello, con sentenza favorevole al contribuente passata in giudicato, in punto di inerenza fiscale di spese professionali sostenute al fine di comporre dissidi societari che avevano cagionato un forte stallo gestorio che perdurava da anni.

Tale litigiosità si era in particolare sviluppata fra le due contrapposte famiglie, espressive sia della proprietà che dell’amministrazione congiunta al 50%, e si era estrinsecata in numerose controversie legali. Le consulenze professionali in questione hanno così consentito la risoluzione dell’impasse addivenendo ad un accordo transattivo, vitale per la prosecuzione dell’attività aziendale, che ha sancito la chiusura delle vicende giudiziali ed ha accompagnato la cessione delle quote sociali ad una delle parti.

Ciò posto, la tesi addotta dall’Agenzia delle Entrate della mancata inerenza di tali spese è stata respinta, nel corso del contenzioso tributario seguito dai nostri Professionisti, sia in primo che il secondo grado, con successivo passaggio in giudicato della pronuncia d’appello.

In particolare, i Giudici di Appello, stante la documentazione prodotta, hanno ritenuto sufficientemente dimostrato il conflitto sociale e ravvisato come l’accordo abbia consentito di assicurare la continuità aziendale.

La Corte ha quindi valorizzato i consolidati orientamenti della Cassazione riportati negli scritti difensivi in ordine alla nozione di inerenza, statuendo quanto segue: “Va rilevato come il concetto di inerenza, che non risulta espressamente definito nel Tuir, si sia evoluto: è stato recentemente più volte ribadito che il principio di inerenza va tratto della relazione tra costo e attività d’impresa nel suo complesso, con la conseguenza di doversi escludere dal novero dei costi deducibili solo quelli che si collocano in una sfera estranea alla stessa. Non assume rilevanza, in quanto tale, la congruità o l’utilità del costo rispetto ai ricavi, dato che il giudizio di inerenza è di carattere qualitativo e non quantitativo. Nella vicenda, per le considerazioni svolte, non può affermarsi che il costo contestato sia estraneo all’attività dell’impresa”.

L’Agenzia delle Entrate non ha impugnato la sentenza di appello e pertanto il contenzioso sul punto si è concluso favorevolmente per la parte contribuente.

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