L’art. 12-septies del c.d. Decreto crescita prevede alcune semplificazioni in materia di dichiarazioni di intento ed un inasprimento del relativo regime sanzionatorio. Tale disposizione ha modificato l’art. 1, comma 1, lettera c), D.L. 746/1983, eliminando, da un lato, l’onere di inviare una copia della “dichiarazione, unitamente alla ricevuta di presentazione rilasciata dall'Agenzia delle entrate...al fornitore o prestatore, ovvero in dogana” ed introducendo, dall’altro, l’obbligo di riportare “gli estremi del protocollo di ricezione della dichiarazione…nelle fatture emesse in base ad essa, ovvero…nella dichiarazione doganale”. Si ricorda che, per acquisire lo status di esportatori abituali, è necessario realizzare cessioni all’esportazione, operazioni intracomunitarie ed operazioni assimilate per un ammontare superiore al 10% del volume d’affari, facendo riferimento alle operazioni effettuate e registrate nell’anno precedente – o nei 12 mesi precedenti – non considerando, tuttavia, le cessioni di beni in transito o depositati nei luoghi soggetti a vigilanza doganale e delle operazioni definite all’art. 21, comma 6-bis, D.P.R. 633/1972. La disposizione trova applicazione dal periodo d’imposta 2020.