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Il regime fiscale del trust amplia l'utilizzo anche di fuori dall'ambito famigliare
Il regime fiscale del trust amplia l'utilizzo anche di fuori dall'ambito famigliare
30/03/2023
di Alberto Righini - Milano Finanza 30 marzo 2023
Finalmente maggiori certezze condivise sull'
utilizzo dei trust
, sempre più utile per
famiglie, patrimoni e imprenditori
. Nel primo decennio di funzionamento del trust sono sorte molte criticità che hanno dato luogo a contrasti a livello giurisprudenziale e di prassi dell'amministrazione finanziaria, tanto da generare grande incertezza sulle corrette modalità di tassazione del trust, anche disincentivandone l'utilizzo.
I contrasti paiono ora, in larga parte,
ricomposti grazie all'intervento della circolare n.34 del 20 ottobre 2022
, un documento che si presta a fornire un quadro sistematico del trust che funge da vero e proprio
manuale di istruzioni per l'uso
.
Uno degli aspetti di maggiore interesse è senza dubbio il definitivo accoglimento da parte dell'Agenzia delle Entrate del
sistema di tassazione differita del trust
, vale a dire solo al
momento della stabile attribuzione di ricchezza ai beneficiari
, rimanendo tutte le vicende a questa precedenti sostanzialmente neutre ai fini fiscali.
Se prima si tendeva a non modificare la struttura iniziale del trust, andando a definire in anticipo tutti gli elementi, ivi inclusi i beneficiari, ora lo strumento acquisisce
flessibilità e dinamicità,
potendosi adeguare alle esigenze che si possono via via manifestare, oltre a pensare alla configurazione di trust con
categorie aperte ai beneficiari
.
Oggi quindi è possibile impostare un trust indicandone dei beneficiari e riservandosi la
possibilità di una successiva modifica
; così come è possibile aggiornare i beneficiari con gli eventuali nuovi nati o non indicare affatto i beneficiari in sede di istituzione, avendo a disposizione uno strumento flessibile alle sopravvenienze.
La maggior liberta di scelta che deriva dal nuovo regime della tassazione differita non potrà che agevolarne l'utilizzo in settori diversi dal tradizionale
trust familiare
. Si pensi al
trust di autotutela
, in cui il disponente è lo stesso beneficiario che segrega una parte dei propri beni per l'eventualità della propria indigenza o per la propria vecchiaia. Anche nell'ambito dei
trust di scopo
, in cui i beni segregati nel trust sono utilizzati dal trustee per realizzare lo scopo specifico del trust non coincidente con l'attribuzione dei beni ai beneficiari; possono trovare nuovo spazio i
trust di garanzia
, un nuovo modello che consente di destinare uno o più beni alla soddisfazione dei creditori con significativi vantaggi rispetto alle ordinarie garanzie civilistiche, sia in termini di celerità che di possibilità concesse al trustee nel perseguire lo scopo di garanzia.
Nel settore della strategia di
gestione dei patrimoni nei passaggi generazionali
, che rimane l'ambito di elezione del trust, ci si attende un incremento nell'utilizzo dello strumento dal momento che la tassazione differita si concilia al meglio con le esigenze di prevenzione e programmazione successoria, tenuto conto della singola storia familiare e dell'evolversi dei relativi rapporti.
Con tutta probabilità il trust sapra anche conquistarsi spazio in settori normalmente occupati dagli
ordinari strumenti civilistici
.
Si pensi al suo utilizzo
alla stregua di un testamento
, a corredo e precisazione di una pianificazione successoria già effettuata, col vantaggio di non dover sottostare a tutti i requisiti di forma del testamento, nè ai tempi e ai vincoli della successione, oltre che poter contare sulla presenza di un trustee che ne assicura la vincolatività. Acora, tra i settori di nuova applicazione si può immaginare la
gestione delle comproprietà, condominiale ma anche ereditaria
, un'implementazione nel
mondo dell'impresa
, nell'ambito delle operazioni straordinarie, delle trust holding e quale alternativa ai modelli delle società semplice e personali in genere.
Infine, interessanti prospettive possono arrivare dal
mondo dell'arte e delle imprese culturali
.
In ultima analisi appare senza dubbio fondamentale passare da una logica standard ad un
approccio
tailor made
,
in cui ogni trust sia un progetto studiato come un abito sulle esigenze specifiche del cliente che può essere la famiglia con un grande patrimonio da tutelare e preservare nel tempo, il soggetto privato lungimirante, una comunità di gestione, l'impresa.
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