La società incorporata, se insolvente, è assoggettabile a fallimento entro un anno dalla sua cancellazione dal Registro delle imprese

28/05/2024

La società incorporata, se insolvente, è assoggettabile a fallimento entro un anno dalla sua cancellazione dal Registro delle imprese
ll nostro Giorgio Aschieri commenta, su ALL IN Giuridica di SEAC, l'ordinanza della Corte di Cassazione, sez. I Civile, 23 maggio 2024, n. 14414.

Il ricorso per Cassazione presentava diversi elementi suggestivi, in particolare la tesi per cui, pur estinguendosi la società incorporata, la mancanza di sua fallibilità consentiva ai creditori di rivolgersi all'incorporante quale sua successore (ed in definitiva, di far fallire quest'ultima).

Appare però decisivo, in tal senso, il rilievo per cui la fusione per incorporazione comporta la confusione dei patrimoni e dei debiti delle società coinvolte e questo potrebbe essere di pregiudizio per i creditori dell'incorporata, perché l'incorporante potrebbe avere un deficit maggiore di quest'ultima, così peggiorando le aspettative di incasso dei suoi creditori.

Ed inoltre la Cassazione, con questa decisione, intende prevenire il possibile fenomeno di “fusioni a catena”, che di fatto impedirebbero o ritarderebbero fortemente le dichiarazioni di fallimento (ora liquidazione giudiziale) delle società coinvolta.

In fin dei conti la liquidazione giudiziale, mediante la possibilità di esperire azioni revocatorie e recuperatorie, fornisce normalmente ai creditori un beneficio maggiore rispetto alle azioni individuali e quindi è apparso alla Suprema Corte meritevole non limitare, nella vicenda in esame, il ricorso a questo strumento.

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