Patrimoniale si o no? Cosa fare? Domande e risposte (tratto da una storia vera…)

Portare (legalmente) i soldi all’estero proteggerebbe dalla patrimoniale?

Questa soluzione difficilmente protegge da una (eventuale) patrimoniale. Nel ricordare che già oggi esiste un’imposta su prodotti finanziari, conti correnti e libretti di risparmio detenuti all’estero (c.d. IVAFE), si evidenzia come lo scambio di informazioni e la trasmissione dei dati tra le Amministrazione fiscali dei diversi paesi garantisce un regime di piena trasparenza a livello internazionale; a tal riguardo, non può infatti dimenticarsi, fra le altre, come sia necessario procedere, da parte delle persone fisiche residenti in italia e degli altri soggetti obbligati, con la compilazione del quadro RW nella propria dichiarazione dei redditi in relazione agli investimenti all’estero e alle attività estere di natura finanziaria. Conseguentemente, conoscendo dettagliatamente le somme detenute all’estero dai cittadini italiani, è chiaro che potrebbe agevolmente applicarsi un prelievo forzoso o una patrimoniale omnicomprensiva ovvero si potrebbe procedere con un innalzamento dell’IVAFE.

L’ipotesi di detenere (anche in parte) i soldi in conti correnti esteri può invece essere valutata per finalità diverse, come può essere quella di proteggersi da un’eventuale “rischio Paese” che coinvolga l’Italia in caso di gravi crisi finanziarie, diversificando in modo del tutto legale il luogo di detenzione dei propri risparmi.

Prelevare quanto più possibile dal conto corrente può proteggere dalla patrimoniale?

La soluzione di procedere al ritiro totale (o quasi) e alla detenzione del denaro presso la propria abitazione è un’ipotesi tanto banale quanto pericolosa. Da un lato, non può dimenticarsi il fatto che tale “mossa” potrebbe determinare segnalazioni da parte di istituti bancari, dall’altro lato, oltre ovviamente ad essere una soluzione sconisgliata per ovvi motivi di pericolosità, sarebbe poi di fatto impossibile spendere (legalmente) i soldi in contanti, stante il fatto che dal 1 luglio 2020 non sono consentiti pagamenti in contanti superiori ad € 2000, mentre dal 1 gennaio 2021 tale limite scende, ulteriormente, ad € 1000.

Ma anche se non venisse introdotta una nuova patrimoniale, esistono già “patrimoniali” che potrebbero essere inasprite?

Il gran parlare dell’introduzione “di una imposta patrimoniale” spesso non tiene in considerazione che, attualmente, in Italia sono già in vigore numerose patrimoniali, quali:
1.    imposta di bollo sui conti correnti;
2.    imposta sul deposito titoli;
3.    imposta sugli immobili (IMU) situati nel territorio dello Stato;
4.    imposta sugli immobili detenuti all’estero (IVIE);
5.    imposta su prodotti finanziari, conti correnti e libretti di risparmio detenuti all’estero (IVAFE).

Non si dimentichi peraltro l’imposta sulle successioni e donazioni, applicabile al valore del patrimonio del de cuius (o donante) trasferito, che come noto attualmente presenta delle aliquote e delle franchigie di assoluto interesse rispetto a molteplici paesi esteri (ed oggetto di diverse, recenti, proposte di riforma in senso “peggiorativo”).

Appare quindi evidente come una prima azione che il legislatore potrebbe porre in essere – ancor prima di introdurre qualsiasi nuova imposta patrimoniale – può essere quella di “inasprire” le suddette imposte patrimoniali già esistenti.

E una eventuale polizza vita estera potrebbe essere colpita da una patrimoniale?

Premesso che le polizze assicurative concluse con compagnie assicurative non residenti devono essere – in linea generale - indicate nel quadro RW della dichiarazione dei redditi della persona fisica residente, in quanto si tratta di investimenti di natura finanziaria detenuti in un Paese estero, si ritiene che le stesse potrebbero rientrare nell’ambito applicativo di una eventuale patrimoniale; tuttavia è ipotizzabile che il rischio sia più elevato per le polizze Ramo III (ossia polizze con un elevato contenuto finanziario, es. Unit Linked, Index Linked) che non per le polizze Ramo I (ossia polizze sulla durata della vita umana, la forma di assicurazione più tradizionale).

Ma quindi, quali strumenti o operazioni posso effettuare per proteggermi concretamente dalla patrimoniale???

Esistono strumenti ed operazioni che possono, in linea generale ed in modo del tutto legale, proteggere da eventuali nuove patrimoniali, tuttavia non esiste una risposta generale che vada bene per tutte le situazioni; pertanto, occorre studiare ciascun caso in maniera specifica per tagliare l’intervento e costruire lo strumento “su misura”.
 
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