Regolamenti europei: procedure d'insolvenza

01/01/2001

di Antonio Righini

Finalmente anche l'Unione Europea "scopre" la necessità di intervenire sui fallimenti.
Storia ed effetti di un provvedimento atteso da tempo.

Al termine di un lungo cammino su iniziativa della Repubblica Federale della Germania e della Repubblica della Finlandia che hanno presentato l'anno passato avanti il Consiglio dell'Unione Europea gli atti preparatori, finalmente il 29 maggio 2000 è stato adottato il primo regolamento relativo alle procedure d'insolvenza,
Non essendo possibile ripercorrere in breve le vicende che hanno preceduto l'approvazione di questo primo regolamento sulle procedure d'insolvenza, mi limiterò a ricordare che questo costituisce il punto di arrivo di lavori avviati negli anni 60 che si sono concretizzati nel decennio passato in diverse convenzioni.Sul punto, è peraltro da ricordare che in una Unione Europea costruita essenzialmente come spazio economico, per il suo miglior funzionamento, in particolare in ordine alle procedure di insolvenza che presentano implicazioni transfrontaliere (effetto diretto di questo spazio economico è il cosiddetto forum shopping della giustizia) da tempo si sentiva come improrogabile l'esigenza   di una migliore armonizzazione delle discipline dei vari stati dell'Unione. Mi pare di dover in proposito sottolineare che, seppur minimamente, l'obiettivo sia stato raggiunto anche per il solo fatto di utilizzare lo strumento del regolamento, che è un atto obbligatorio in tutti i suoi elementi e che si applica in tutta l'Ue e per la cui efficacia non è richiesta, diversamente da quanto previsto per la convenzione, la ratifica degli Stati.
Segue     

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