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Fallimento: nell’ inventario anche i pc dello Studio del commercialista della società fallita?
Fallimento: nell’ inventario anche i pc dello Studio del commercialista della società fallita?
Sono un commercialista e presso il mio studio è domiciliata una società che è stata dichiarata fallita pochi giorni fa. Il curatore fallimentare è appena arrivato in ufficio, accompagnato dal cancelliere del Tribunale e con in mano la sentenza dichiarativa di fallimento: pretende di inserire nell’inventario fallimentare tutti i PC del mio studio! Cosa debbo fare?
Anzitutto nervi saldi! Capiamo che la situazione sia molto irritante…
Il curatore sta facendo l’inventario dei beni della società fallita e sta applicando (a dir la verità in modo abbastanza pedestre) la presunzione per cui tutti i beni che si trovano nella sede legale della fallita le appartengono: stia però tranquillo, è possibile vincere questa presunzione e quindi, se è tutto a posto, non deve aver timore di perdere tutti i suoi PC. Nel caso in questione, infatti trova applicazione l’art.621 del codice di procedura civile, quindi lei può provare per testimoni – ed anche per presunzioni – il suo diritto di proprietà sui PC che il curatore abbia inventariato (o intenda inventariare), laddove come nel nostro caso “l’esistenza del diritto stesso sia resa verosimile dalla professione o dal commercio esercitati dal terzo”.
E quindi cerchi di “bloccarlo” immediatamente, esibendogli le fatture di acquisto dei PC in questione (se le ha sottomano, o comunque disponibili virtualmente), intestate a lei o al suo studio associato. Faccia poi subito una visura della fallita, sperando che dalla stessa risulti che la sede operativa non coincide con quella legale: in tal caso la consegni subito al curatore. Qualora il curatore proceda ugualmente, si faccia anzitutto nominare custode dei PC in questione, così evita che glieli portino via in tempi brevi: di fronte ad una situazione del genere il curatore non dovrebbe proprio negarla. Dopodiché, lei potrà richiedere lo svincolo dei PC mediante un’istanza al Giudice Delegato laddove il curatore (al quale nel frattempo sarà stata dimostrata l’effettiva proprietà dei PC) e, se nominato, il comitato dei creditori abbiano formulato parere favorevole (art.87-bis L.F.).
Se questo non avvenisse, lei dovrà formulare formale istanza di rivendica in sede di verifica del passivo fallimentare (con tempi più lunghi per la decisione) e, se non accolta, instaurare un vero e proprio giudizio di opposizione.
Per concludere: avanti e non si perda d’animo!
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