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La Trasformazione Digitale non è solo Tecnologia: il Fattore Umano
La Trasformazione Digitale non è solo Tecnologia: il Fattore Umano
15/09/2025
A cura di
Bashar Jabban
Il Lato Nascosto della Trasformazione Digitale
Quando i leader sentono parlare di trasformazione digitale, la conversazione si sposta subito su sistemi, piattaforme e strumenti. Eppure, la storia ci mostra che i fallimenti raramente dipendono dalla tecnologia ma dalla
sottovalutazione del fattore umano
: cultura, leadership e mentalità.
In questo focus la nostra attenzione si concentra su
Business agility e change management
due pilastri umani fondamentali: da essi dipende il successo o il fallimento della trasformazione digitale. La tecnologia può fungere da catalizzatore, ma
sono le persone e la cultura a rappresentare il vero motore del cambiamento.
Perché la sola Tecnologia non basta
Le ricerche globali sono unanimi: circa il 70% delle iniziative di trasformazione digitale non raggiunge gli obiettivi prefissati. E raramente la causa è la tecnologia. Il vero problema risiede nella resistenza al cambiamento, nella carenza di comunicazione, nella mancanza di allineamento tra i leader e nell’insufficiente sviluppo delle competenze. Immaginiamo due aziende che adottano lo stesso sistema ERP. Una si ritrova a fare i conti con disimpegno, sforamenti di budget e risultati deludenti. L’altra, invece, ottiene trasparenza operativa e crescita. La differenza non sta nel software, ma in
come i leader hanno preparato le persone, strutturato i processi e coltivato una cultura aperta al cambiamento. La tecnologia abilita, le persone accelerano. Ma è la cultura che moltiplica il valore del cambiamento.
Errori comuni da evitare:
Trattarla come un progetto IT
, anziché come una priorità strategica dell’organizzazione.
Sottovalutare l’impatto emotivo del cambiamento
sui dipendenti, ignorando paure, incertezze e resistenze.
Trascurare lo sviluppo della leadership intermedia
, lasciando il middle management senza strumenti né supporto.
Ignorare i feedback loop e l’iterazione
, adottando approcci rigidi invece di processi adattivi e continui.
Il Fattore Umano nella Trasformazione Digitale
La trasformazione si fonda su tre dimensioni umane:
Cultura
Una cultura digitale non riguarda app o dashboard, ma
valori, incentivi e comportamenti quotidiani
. La cultura non è un artefatto statico, ma un sistema vivo e dinamico. Per evolvere, richiede una progettazione intenzionale: serve modellare nuovi comportamenti, premiare l’adattabilità e creare un ambiente di sicurezza psicologica che favorisca sperimentazione e innovazione.
Leadership
I leader hanno un ruolo chiave nella trasformazione: devono comunicare una visione chiara, incarnare l’empatia e sfidare i comportamenti radicati. Ma la leadership non si limita al C-suite.
Middle manager, team leader e influencer informali
sono moltiplicatori fondamentali del cambiamento. Per attivare il loro potenziale, è essenziale fornire strumenti di coaching, facilitazione e intelligenza emotiva. Solo così il cambiamento può scalare e diventare sostenibile.
Competenze
L’adozione tecnologica richiede nuove competenze a tutti i livelli. Per affrontare questa sfida, HR, comunicazione interna e formazione & sviluppo devono evolvere: da semplici unità di supporto a veri
abilitatori strategici della cultura digitale e della readiness della forza lavoro.
Oltre i clichè: Come Guidare davvero il Cambiamento Organizzativo
Il change management non è una checklist da spuntare ma una vera e propria disciplina di leadership. Le persone non resistono perché non amano l’innovazione, ma perché temono l’incertezza. L’antidoto?
Chiarezza, empatia e coinvolgimento
.
Comunicare il Perché, non solo il Cosa
I dipendenti devono comprendere la trasformazione è importante — per l’azienda, per i clienti e per loro stessi.
Progettare l’inclusione, non imporre
Il coinvolgimento precoce e il feedback costruiscono ownership. I progetti pilota trasversali costruiscono fiducia e slancio.
Formazione continua, non evento isolato
La cultura digitale non nasce con un corso singolo. Il reskilling deve essere un processo costante, basato su microlearning, mentoring e applicazioni pratiche.
Creare ambasciatori del cambiamento
Figure distribuite in tutta l’organizzazione accelerano l’adozione e colmano il divario comunicativo tra leadership e team.
Lezioni dai Case Studies
Caso 1: IBS Transformation
Di fronte a sistemi frammentati e resistenze al cambiamento, IBS ha scelto un approccio strategico: ha creato strutture di governance ed investito nella formazione. Il vero punto di svolta è stato il coinvolgimento dei dipendenti nel ridisegno dei processi. L’adozione tecnologica ha avuto successo perché le persone si sono sentite ascoltate, responsabilizzate e abilitate.
Caso 2: Gruppo Multinazionale Industriale
L’organizzazione si trovava di fronte a silos radicati e resistenze consolidate. La svolta non è arrivata dalla tecnologia, ma dall’allineamento della leadership e da una comunicazione trasparente e coerente. E’ stata la collaborazione a trasformare la resistenza culturale in slancio condiviso verso il cambiamento.
Caso 3: Microsoft sotto la guida di Satya Nadella
Nadella ha spostato Microsoft da una cultura product-centric ad una visione cloud-first, customer-obsessed. Nadella ha posto al centro empatia, apprendimento continuo e growth mindset creando le condizioni culturali per l’innovazione.
Caso 4: DBS Bank (Singapore)
DBS è diventata una delle banche più innovative del panorama globale grazie all’adozione di pratiche agili e alla sperimentazione digitale. A guidare i risultati non è stata solo la tecnologia, ma una Leadership visionaria, collaborazione trasversale tra i team e un focus costante sul cliente.
Questi casi dimostrano una verità spesso trascurata:
l’adozione digitale non è mai solo una questione tecnologica - è sempre una sfida di adozione umana.
Un Framework per la Trasformazione Human-Centered
Dalla mia esperienza di advisory, le trasformazioni di successo seguono uno schema comune:
Visione e Narrazione
Definire uno scopo chiaro, collegandolo allo scopo individuale delle persone coinvolte.
Valutazione della Prontezza Culturale
Esaminare il livello di apertura al cambiamento e la maturità digitale dell’organizzazione.
Abilitazione alla Leadership
Formare dirigenti e middle manager sulle competenze di change leadership.
Design Inclusivo e Progetti pilota
Co-progettare le iniziative coinvolgendo attivamente le persone e sperimentarle attraverso progetti pilota mirati.
Infrastruttura del Cambiamento
Costruire una governance efficace e coinvolgere ambasciatori del cambiamento per guidare e diffondere la trasformazione.
Formazione Continua
Investire in digital literacy, nella capacità di prendere decisioni basate sui dati e in percorsi di reskilling continui.
Misurazione e Riconoscimento
Monitorare KPI sia tecnici che umani: come i tassi di adozione, lo sviluppo delle competenze e la soddisfazione dei dipendenti.
Il Cambiamento Culturale: dalla Resistenza all’Agilità
La trasformazione digitale richiede un passaggio dalla stabilità all’adattabilità.
L’agilità non è una metodologia — è una mentalità.
Le organizzazioni adattive costruiscono fiducia, trasparenza e resilienza.
Danno priorità agli outcomes privilegiando i risultati concreti rispetto alla semplice produzione di outputs.
La governance passa dal controllo all’abilitazione, favorendo sperimentazione e innovazione.
La cultura, nell’era digitale, deve trasformarsi in “
il modo in cui impariamo e ci adattiamo qui
”.
ROI e Impatto Strategico
Il ROI non si misura solo in termini di costi o efficienza. Una trasformazione human-centric genera:
Velocità di innovazione
– Sperimentazione più rapida e riduzione del time-to-market.
Coinvolgimento delle persone
– Maggiore retention e produttività.
Fidelizzazione dei Clienti
– Esperienze allineate alle nuove aspettative.
Gli intangibili — come
fiducia, trasparenza, senso di scopo
— sono diventati dei veri differenziatori competitivi. Le persone vogliono crescere in aziende che investono nel loro sviluppo. I clienti scelgono brand che rispecchiano i loro valori. Gli investitori premiano le organizzazioni resilienti e orientate al lungo termine.
Per misurare questi aspetti serve una
balanced scorecard
che includa risultati finanziari, indicatori culturali e outcome strategici.
Rischi nel trascurare il Fattore Umano
Resistenza al cambiamento basso tasso di adozione delle iniziative.
Change fatigue e crescente disimpegno delle persone.
Fuga di talenti verso organizzazioni più evolute e inclusive.
Erosione della fiducia nella leadership e nella direzione strategica.
Punti Chiave
La tecnologia è lo strumento. Le persone sono la trasformazione.
La cultura organizzativa determina velocità e sostenibilità del cambiamento.
Middle management e HR non sono ruoli marginali, ma attori chiave nel guidare l’evoluzione
Il ROI si misura anche in engagement, agilità e capacità di adattamento.
Le organizzazioni vincenti non trasformano solo i sistemi, ma le mentalità.
Conclusione: Ridefinire la Leadership Digitale
La trasformazione digitale è una prova di leadership, non solo di tecnologia. I veri vincitori non saranno quelli che investiranno di più in AI o piattaforme digitali, ma quelli che sapranno costruire organizzazioni in cui le persone
abbracciano il cambiamento, condividono una visione comune e si sentono protagoniste del futuro.
La trasformazione non è un upgrade tecnico: è un viaggio umano verso un futuro più agile, inclusivo e resiliente.
Letture e Risorse Consigliate
McKinsey
–
The State of Organizations 2025
: competenze e cultura come leve di resilienza.
Gartner
–
Leading Digital Transformation Beyond Technology
: framework per guidare cambiamento e agilità.
World Economic Forum
–
Future of Jobs Report 2025
: evoluzione delle competenze e impatti sulle organizzazioni.
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