Sostenibilità & Trasformazione Digitale: il ruolo del Green Tech

31/10/2025

Sostenibilità & Trasformazione Digitale: il ruolo del Green Tech
A cura di Bashar Jabban


Il ruolo del Green Tech

Nel ciclo 2026–2030 la sostenibilità non è più un progetto parallelo: diventa un vincolo strutturale nella progettazione digitale. Le imprese che adottano un approccio green-by-design — collegando gli obiettivi ESG nelle celte architetturali, nei dati e nelle operations — riducono rischi, costi e volatilità energetica, liberando nuove leve di marginalità. In questa prospettiva, il Green Tech non è un semplice strumento: è un framework di decisioni. Si parte dalla misurazione, con sistemi di telemetria end-to-end, si ottimizzano workload e supply chain, si decarbonizza attraverso scelte consapevoli su cloud, AI e data center. La sfida riguarda l’intera organizzazione, non solo l’IT.
 

Previsioni 2026–2030 (in 5 mosse)

  • GreenOps è il nuovo FinOps — i KPI ambientali entrano nei dashboard operativi e nelle decisioni di spesa IT.
  • AI per la sostenibilità — algoritmi predittivi ottimizzano consumi, supply chain e manutenzione.
  • Provenance digitale per l’ESG — tracciabilità (anche con blockchain) a supporto di reporting e fiducia.
  • Edge e workload placement “verde” — dove eseguire i carichi (cloud/edge/region a energia pulita) diventa una leva strategica.
  • Cultura sostenibile diffusa — la sostenibilità smette di essere un reparto e diventa una competenza trasversale.


Perché il digitale è la leva più potente per la sostenibilità

  • Misurare: senza dati granulari su consumi energetici ed emissioni di CO₂e non è possibile prendere decisioni migliori; servono sistemi di telemetria applicativa, infrastrutturale e di supply chain per avere una visione completa.
  • Ottimizzare: algoritmi, automazione ed AI permettono di ridurre sprechi energetici, scarti e fermi impianto, migliorando l’efficienza operativa.
  • Decarbonizzare: le emissioni dipendono da dove e quando vengono eseguiti i carichi, da come viene progettato il software e da quale infrastruttura si adotta. Ogni scelta tecnologica ha un impatto diretto.
  • Passaggio chiave: Superare la logica della compensazione e iniziare a progettare valore sostenibile dentro prodotti e servizi digitali.


ESG nella strategia tecnologica e nel modello operativo

Integrare i criteri ESG nel ciclo di vita digitale significa ripensare l’intera filiera tecnologica:
 
  • Procurement responsabile, con attenzione a fornitori e materiali. 
  • Architetture carbon-aware, progettate per minimizzare l’impatto ambientale.
  • MLOps/ModelOps con telemetria energetica, per monitorare e ottimizzare il consumo dei modelli.
  • Gestione del ciclo di vita dei dati che riduce trasferimenti e storage superflui.

Le metriche chiave includono: 
 
  • intensità carbonica per transazione/inferenza, 
  • PUE (Power Usage Effectiveness) e WUE (Water Usage Effectiveness).
  • Software Carbon Intensity (SCI), per guidare le scelte tecniche.
Serve una governance integrata: IT–Finance–ESG devono operare in sinergia, all’interno della stessa cabina di regia, dove costi, performance e impatto ambientale vengono gestiti insieme.


Il quadro regolatorio UE: cosa impatta davvero IT e dati

  • CSRD / ESRS: la rendicontazione di sostenibilità diventa un obbligo strutturale. Le imprese devono produrre report ESG con dati tracciabili, auditabili e machine-readable, secondo gli standard ESRS; questo implica l’adozione di processi digitali robusti, controlli interni e ruoli chiari per la governance dei dati, con impatti diretti su IT, data management e sistemi di reporting.
  • Energy Efficiency Directive (EED): i data center devono monitorare e pubblicare annualmente KPI energetici e ambientali in un database europeo; sono previsti requisiti minimi e possibili etichette di efficienza, con impatti su: inventario tecnico e infrastrutturale, flussi dati su energia e acqua e readiness a requisiti più stringenti su sostenibilità e trasparenza.


Green Tech Playbook (in pratica)

Cloud e dati

  • FinOps ↔ GreenOps: integra costi, performance ed emissioni CO₂e in un’unica dashboard con KPI condivisi tra Engineering, Finance ed ESG.
  • Carbon-aware computing: pianifica e sposta i carichi di lavoro in base alla disponibilità di energia pulita (time e location shifting).
  • Software “a bassa intensità”: applica SCI (Software Carbon Intensity) in fase di design e runtime (riduci I/O e dataset, ottimizza serializzazioni e caching, scegli region/architetture idonee).

AI e capacità computazionale

  • Placement sostenibile per l’AI: seleziona zone e acceleratori in base al mix energetico; applica tecniche come il mixed precision, quantizzazione, caching dei risultati, batch ottimali.
  • Osservabilità energetica: integra metriche energia-per-inferenza nelle pipeline MLOps per monitorare e migliorare l’efficienza.

Operations e supply chain

  • Provenienza e tracciabilità abilita il reporting ESG e la riduzione delle emissioni Scope 3 con integrazione dati fornitori, digital twin e IoT metering.
  • Manutenzione predittiva e processi ottimizzati ridurre kWh per unità produttiva e scarti, generando benefici economici e ambientali.


Tech Radar — cosa testare nei prossimi 6–12 mesi

  • AI per ESG → previsioni consumi/sprechi; mossa: integra nei processi esistenti.
  • Provenance (anche blockchain) → tracciabilità per reporting; mossa: pilota su una filiera critica.
  • Edge computing → efficienza locale; mossa: seleziona siti con mix energetico favorevole.
  • Green IT → infrastrutture efficienti; mossa: rinnovo hardware con criteri ambientali.
  • Digital twin → simulazioni per ridurre scarti; mossa: applica a produzione/logistica.


Mini-case (esempio reale, anonimizzato)

Una PMI con job batch notturni della durata di 6 ore ha introdotto policy carbon-aware per la gestione dei carichi cloud: spostando il 40% dei carichi in fasce orarie a bassa intensità di carbonio e in zone a mix energetico più pulito, ha ottenuto una riduzione del 22% delle emissioni operative, senza impatti su costi cloud e sugli SLA.
 

Applicazioni per settore (in breve)

  • Software / SaaS / TechLeve: policy carbon-aware, ottimizzazione di query e ati, SCI nei capitolati. KPI: gCO₂e/transazione, kWh/API, % workload in finestre low-carbon.
  • ManifatturaLeve: IoT metering, manutenzione predittiva, ottimizzazione di forni e linee produttive. KPI: kWh/pezzo, scarti %, tCO₂e Scope 1–3.
  • Retail ed e-commerceLeve: data platform snella, inventory e pricing “green”, last-mile ottimizzato. KPI: gCO₂e/ordine, % spedizioni consolidate, resi %.
  • Servizi finanziariLeve: consolidamento data center, gestione footprint AI, reporting ESG machine-readable. KPI: PUE/WUE, gCO₂e/call API, % dataset archiviati a freddo.
  • SanitàLeve: archiviazione imaging tiered, AI diagnostica “verde”, telemetria clinica. KPI: gCO₂e/studio, latenza SLA, kWh/sala.
  • Costruzioni e real estateLeve: BIM + digital twin energetici, cantiere sensorizzato, commissioning digitale. KPI: kWh/m², tCO₂e/cantiere, % materiali riciclati.
  • Energia e utilitiesLeve: demand-response, ottimizzazione rete, previsione rinnovabili. KPI: curtailment %, perdite di rete %, gCO₂e/kWh distribuito.
  • Logistica e trasporti Leve: routing dinamico, aumento load factor, elettrificazione/biocarburanti. KPI: gCO₂e/km, riempimento medio %, tempi di inattività.
  • PA e istruzioneLeve: consolidamento data center, zone cloud a bassa intensità, open data ESG. KPI: % carichi in finestre low-carbon, kWh/postazione, uptime servizi.
  • Media e telcoLeve: caching/CDN “green”, codec/bitrate adattivi, spegnimento smart asset. KPI: gCO₂e/ora streaming, kWh/sito, hit-ratio CDN.
  • Agri-foodLeve: sensori in campo, irrigazione smart, tracciabilità/provenance, catena del freddo ottimizzata. KPI: litri H₂O/kg, gCO₂e/kg, scarti %.
  • Hospitality e travelLeve: energy management camere/impianti, pricing con segnali di rete, itinerari “green”. KPI: kWh/ospite-notte, gCO₂e/viaggio, occupancy energetico.


KPI e governance (misura ciò che conta)

  • KPI core: kWh per transazione/utente, gCO₂e per inferenza AI, PUE/WUE, % di carichi carbon-aware schedulati, tCO₂e evitate rispetto alla baseline, SCI score per applicazione.
  • Auditabilità: tracciabilità dei calcoli e delle fonti dei fattori di emissione, controlli ITGC e trail per CSRD/ESRS.


Cosa preparare ora (focus esecutivo)

  • Piattaforma AI + GreenOps: unifica dati, modelli e metriche energetiche (osservabilità costi+energia).
  • Governance ESG + AI: policy d’uso responsabile, audit ESG, metriche di impatto ambientale.
  • Modernizza il core: ERP modulare, API pulite, telemetria energetica.
  • Procurement circolare: criteri ambientali per hardware, software e partner.
  • Upskilling: ESG Data Steward, AI Sustainability Lead, GreenOps Analyst.


Readiness checklist (90–180 giorni)

  • Allineamento strategico: definisci OKR condivisi tra ESG ↔ Digital mappando gli impatti per prodotto/servizio.
  • Piattaforma dati: abilita la telemetria energia/CO₂e a livello di app, cluster e account cloud; adotta SCIcome lingua franca tra i team.
  • Policy carbon-aware: implementa regole di scheduling per fasce orarie/zone pulite con SLO espliciti (costi, latenza, carbon).
  • FinOps + GreenOps: istituisci una funzione dedicata con responsabilità chiare e dashboard costo-performance-carbon.
  • Compliance: avvia una gap analysis CSRD/ESRS e un inventario dei requisiti EED per data center.
  • Target scientifici: avvia o aggiorna il percorso Net-Zero secondo lo standard SBTi.


Micro-scenari 2026 / 2028 / 2030

  • 2026 — I comitati IT/Investimenti leggono dashboard unificate FinOps + GreenOps; policy di carbon-aware scheduling per carichi batch operative.
  • 2028SCI entra nei capitolati software e negli SLA; i controlli ESG includono attestazioni e tracciati di calcolo standard.
  • 2030 — In UE vengono introdotti standard minimi ed etichette per data center e il reporting ESG diventa machine-readable quasi real time.


Segnali dai leader (fact-based)

  • Hyperscaler e big tech: piattaforme carbon-intelligent che spostano i carichi nel tempo e nello spazio in base all’energia disponibile più pulita.
  • FinOps Foundation: integrazione della sustainability nelle pratiche FinOps — stessi ruoli, riti decisionali e KPI.
  • SBTi: Corporate Net-Zero Standard è il riferimento per target e rendicontazione.


Takeaway (non negoziabili)

  • Green-by-design: l’ESG va integrato nel ciclo di vita digitale, non aggiunto a posteriori.
  • Misura per decidere: rendi visibili energia/CO₂e e SCI dove già governi costi e performance.
  • FinOps → GreenOps: l’ottimizzazione dei costi spesso riduce anche le emissioni: istituzionalizzala.
  • Carbon-aware: sposta e risagoma i carichi seguendo finestre e zone a bassa intensità carbonica.
  • Compliance come volano: CSRD/ESRS ed EED accelerano maturità digitale e qualità dei dati.


Letture consigliate 

  • Gartner – Sustainable Technology (definizione & trend 2024/2025). 
  • UE – EED (data center reporting), analisi e possibili standard/label
  • CSRD/ESRS – pacchetto di semplificazione 2025: ambito e tempistiche. 
  • GSF – Software Carbon Intensity (SCI) & carbon awareness. 
  • FinOps Foundation – Cloud Sustainability (capability & best practice). 
  • Google – Carbon-intelligent computing (time/location shifting).
  • SBTi – Corporate Net-Zero Standard (rev. v2). 


Conclusione

Con il Green Tech si chiude il cerchio della serie: la sostenibilità è parte integrante della progettazione digitale, non un add-on reputazionale. Le aziende che integrano dati affidabili, architetture consapevoli e una governance condivisa tra IT, Finance ed ESG costruiscono un vantaggio competitivo difficile da replicare: costi più stabili, rischi normativi ridotti, maggiore fidelizzazione di clienti e talenti. Il messaggio è chiaro: misura, governa, riprogetta. Metti il “carbon budget” accanto al budget economico, adotta policy carbon-aware e porta SCI nei capitolati e nelle roadmap di prodotto. Così la trasformazione digitale diventa anche trasformazione sostenibile — con risultati misurabili sia sul conto economico che sul pianeta.
 

Glossario rapido

  • ESG: Environmental, Social and Governance.
  • CSRD/ESRS: quadro UE sul reporting di sostenibilità e relativi standard.
  • EED: Energy Efficiency Directive, include obblighi di monitoraggio per data center.
  • PUE/WUE: metriche energetiche e idriche dei data center.
  • SCI (Software Carbon Intensity): metodologia per misurare l’intensità carbonica del software.
  • FinOps / GreenOps: modelli operativi per governare costi (e carbonio) nel cloud.
  • Carbon-aware computing: orchestrazione dei carichi in base all’intensità di carbonio dell’energia.
  • SBTi: Science Based Targets initiative (target “net-zero” scientifici).
 

Nota ai lettori

Dal 1 dicembre pubblicheremo una serie di 6 articoli mensili, ciascuno dedicato ad un settore specifico (manifattura, costruzioni/real estate, servizi finanziari, sanità, retail/eCommerce, logistica/trasporti). La serie nasce dalla base concettuale della Righini Digital Compass (#01 - #15) e ne traduce i principi in chiave settoriale, offrendo leve pratiche, KPI e quick wins pensati per le PMI italiane e non solo.

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